SENTIRE BENE PER SENTIRSI MEGLIO!
Oggi in Italia quasi 8 milioni di persone soffrono di sordità e problemi di udito, fonte di disagio e problemi nei rapporti interpersonali.
Le persone con udito normale difficilmente immaginano come si percepiscano i suoni se si ha una ridotta capacità uditiva, che cosa significhi sentire male, quanto sia impegnativo in queste condizioni partecipare ad una conversazione o seguire un programma alla tv o alla radio.
La difficoltà è tale che a volte la persona ipoacusica si isola, perde interesse per il cinema, per il teatro o anche solo per una cena tra amici, si allontana dalle situazioni che richiedono troppa energia per stare bene in compagnia.
Spesso sono i familiari ad accorgersi che qualcosa non va e desiderano tornare a comunicare con semplicità tanto quanto chi sente poco vorrebbe tornare a percepire i suoni della vita.
Per questo è importante, se ci si accorge di avere un calo dell’udito, o se si sospetta che sia un proprio caro ad avere problemi, rivolgersi ad un esperto in grado di offrire tutte le informazioni necessarie per trovare una soluzione personalizzata ed efficace.
Per sordità, o ipoacusia (ipo=basso, acusia=udito), si intende una riduzione della normale capacità di percepire suoni di intensità intorno ai 20dB (più o meno l’intensità del fruscìo delle foglie). L’ipoacusia determina un’alterazione della percezione che ognuno avverte in modo unico e personale perchè esiste una varietà di suoni infinita, con caratteristiche particolari per frequenza o intensità; a seconda del tipo di sordità ogni individuo avrà difficoltà differenti.
Fra il sentire bene ed il non sentire nulla vi sono diversi gradi di perdita uditiva (lieve, media, grave e profonda).
A seconda della sede del danno, la sordità può essere trasmissiva, neurosensoriale, mista e centrale.
TRASMISSIVA. Il suono è “trasmesso poco o male” verso l’interno dell’orecchio. Il disturbo interessa l’orecchio esterno e medio, strutture preposte alla trasmissione del suono. Può dipendere da un semplice tappo di cerume (ostruzione del condotto uditivo), da una perforazione della membrana timpanica, da un’otite o da un’otosclerosi. Può trattarsi di una condizione temporanea ma, anche quando è permanente, non è una sordità profonda e non compromette seriamente la comprensione del messaggio verbale. Le parole si capiscono bene se presentate ad un volume corretto.
NEUROSENSORIALE. Questo tipo di ridotta capacità uditiva non è legato alla cattiva trasmissione dell’onda sonora, ma dipende da una scarsa abilità della coclea e/o del nervo acustico di codificare il segnale. In altre parole, il suono non è correttamente tradotto in impulsi nervosi. Normalmente tale condizione provoca non solo una diminuzione dell’intensità sonora ma anche difficoltà nel distinguere chiaramente i suoni del parlato, rendendo difficile la comprensione delle parole, soprattutto in mezzo al rumore.
MISTA. L’ipoacusia è causata sia da un danno all’apparato di trasmissione del suono che a quello di codifica.
CENTRALE. Il suono giunge al cervello ma non è elaborato correttamente. Si percepisce il suono ma difficilmente si riesce ad interpretarlo e dotarlo di significato.
L’ipoacusia può poi riguardare un solo orecchio o entrambi. La perdita completa unilaterale è definita anacusia, la perdita totale bilaterale cofosi.